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Il training di
benessere integrato suonovibrazionale a corpo intero

Impara a sentirti meglio, in modo facile e veloce,

Mens sana in corpore sano.

Il lettino armonico del dott. Bottin (brev.)

Il manuale del metodo esclusivo del dott. Bottin

Gli otto protocolli per l'equilibrio emotivo

Il sistema di amplificazione e di gestione del suono e vibrazione

Il corso intensivo per operare immediatamente

I protocolli Vacanze corporeo-mentali con sogno lucido

Le meditazioni guidate

Cosa succede quando viviamo un sogno lucido?

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Com'è fatto e come funziona il lettino armonico?

Il lettino armonico del dott. Bottin è in legno armonico, costruito come uno strumento a corda, entra in risonanza con il corpo umano per contatto diretto attraverso gli abiti, qui sopra lo vediamo corredato di consolle di comando a pilotaggio autonomo e padiglioni stereofonici.

Il miglior ambiente di apprendimento che da pedagogista ed educatore potessi desiderare.

Lettino armonico del dott. Bottin

Oltre al suono per contatto, abbiamo l'ascolto stereofonico sempre proveniente dallo strumento che, ricordiamo è un ibrido brevettato di strumento acustico e di diffusore hi-fi in grado di riprodurre qualsiasi tipo di suono udibile e percepibile dal corpo.

Le dimensioni sono cm 180 x 70 h 40.

Copie del libro Vibronika

Come funziona il metodo?

Messo a punto in anni di ricerche come pubblicato nel 2017, si basa sulla modulazione emozionale e gli stati fisiologi collegati al sistema polivagale di S. Porges e sfrutta le zone di apprendimento per lo sviluppo dell'intelligenza emotivo - corporea

pertanto, nella sua semplicità di utilizzo, è contemplato in studio, un lavoro di composizione sia per la banda acustica uditiva che quella vibrazionale corporea che permette un lavoro di aggiornamento della mappa corporea individuale.

D&R

  • Quanto dura un trattamento?

  • Una ventina di minuti.

  • Chi può accedere a una seduta?

  • Chiunque, anche se chi è in stato interessante o soffre di particolari patologie è meglio che prima chieda un parere medico.

  • Queste tecniche sono compatibili con altri tipi di trattamento?

  • Assolutamente sì! Ho creato questo sistema per agevolarmi nel coaching e nel counseling pedagogico per centrare i miei assistiti e vincere le resistenze al cambiamento, Avendo lavorato in un centro benessere ho potuto constatare anche che i clienti non erano solamente più collaborativi ma anche predisposti e proattivi nell'accettare altri tipi di trattamento con successo e soddisfazione.

  • Oltre al relax, cosa si può fare?

  • Come detto sopra ci sono 8 protocolli, per le 8 emozioni di base, alcuni lavorano nel ristabilire pace e calma dove non c'è, altri invece sono per stimolare. Oltre a questi ci sono le meditazioni guidate che hanno diversi scopi, accentuare l'attenzione, sviluppare la consapevolezza corporea, focalizzarsi... alcuni funzionano molto bene per prepararsi a gare sportive o a sostenere prove impegnative.

  • In che senso il lettino è in grado di lavorare da solo?

  • Tutti i protocolli sono già precaricati e sono opere originali composte secondo i principi della pedagogia del corpo e del suono, quindi, a meno che non si intenda arricchire con altri suoni ambientali o se già operatori di tecniche suonovibrazionali o musicoterapeuti che intendano adoperare proprie composizioni non cè bisogno di intervenire, può essere interessante invece assistere alla comunicazione del corpo del cliente mentre è in trattamento per verificare i rilasci emotivi soprattutto per i coach che hanno studiato il linguaggio del corpo.

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Dicono di me

Il lavoro di Pier Paolo Bottin è, senz'altro, eccezionale poiché, e a volte quasi in contraddizione con alcuni approcci scientifici citati a sostegno delle sue riflessioni, rompe con il paradigma riduzionista oggi dominante in scienza e si colloca nell'ambito della teoria della complessità.

Ponendo come tema “Il massaggio è il messaggio” fa bene, coerentemente, a citare il grande psicologo Kurt Lewin quando dice “Non c'è niente di più pratico di una teoria” e Bottin aggiunge “per sviluppare una disciplina che riguardi direttamente una “Pedagogia del benessere” con una base psicosomatica.

La riflessione si apre, quindi, con il riferimento alla Teoria Polivagale considerata come modello che può essere applicato alla salute in generale. Ecco che l'approccio alla Teoria della Complessità si dipana tra bio-neuro e scienze psicologiche non tanto perché “emozioni e corpo sono reciprocamente dipendenti”, quanto perché sono manifestazioni-aspetti della stessa realtà.

Ecco che anche il concetto di territorio di cui, propriamente Bottin parla, può essere inteso come un insieme, una dinamica di relazioni interne al Sistema Vivente Umano collocato, comunque, in un ambiente esterno, dinamiche, per altro, rivolte verso la costruzione dell'autonomia del soggetto vivente stesso. Bottin parla di “schemi pedagogici” che permettono l'acquisizione di conoscenze e di un apprendimento costante.

Facendo riferimento al pensiero del grande biologo François Jacob, Nobel per la Medicina, e alla sua mirabile opera “La logica del vivente” si potrebbe dire che da questo punto di vista ciò che può caratterizzare meglio il processo evolutivo è la sua “apertura” ossia la tendenza ad accrescere l'autonomia e la capacità regolativa e trasformativa dei Sistemi Viventi, ovvero la possibilità a rendere più elastica l'esecuzione del programma genetico capace di permettere all'organismo di potenziare sia la relazione con l'ambiente che il suo raggio d'azione.

Coerentemente Bottin evidenzia il processo di “autoregolazione” e ne traccia le vie tenendo conto della necessità, per il soggetto vivente umano, di essere sempre presente al mondo e a se stesso nel qui e ora: una sorta di Mindfulness.

Significativa è l'affermazione di Antonio Damasio “I cambiamenti corporei definiscono un' emozione...

Le sensazioni sono la consapevolezza conscia dei cambiamenti corporei”.

Per questo, si rendono ancora necessari studi per capire come l'esperienza emozionale soggettiva, come le sensazioni nascono dall'interpretazione che il nostro cervello dà a degli stati corporei o se, come afferma Carl Gustav Jung, vi sia tra cervello e psiche una relazione di sincronicità ovvero la condizione per cui a un fatto fisico corrisponda in fatto psichico, fatti legati non da un rapporto di dipendenza o inter-dipendenza, ma da un comune significato.

Bottin sembra sottintendere la necessità di costruire-ricostruire una “filosofia del corpo”.

Stimo sia, questa, una necessità che oggi vada affermata con forza e con rigore scientifico all'interno di una cultura dominante che, come affermato da Jean Baudrillard, ha fatto del corpo il “più bel oggetto di consumo”.

Rispetto a questo non si può, ovviamente, dimenticare la distinzione che la filosofia fenomenologica ha fatto tra Korper, il corpo fisico, e Leib, corpo vissuto, che potremmo definire come la proiezione-progettazione del soggetto nel mondo.

Ancora, a conclusione, un richiamo importante epistemologicamente parlando, fatto da Bottin e implicato nelle sue riflessioni, quello della necessità di sviluppare una “Pedagogia del corpo” disciplina che rivisiti criticamente “gli abituali scenari dell'educazione e della cura, integrando saperi ed esperienze spesso tenuti separati nella tradizione educativa”.

 

Ivano Spano

Università di Padova Segretario Generale Università Internazionale delle Nazioni Unite – per la Pace, Sede europea/italiana Roma

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